Donna che impila i vestiti
Foto: Sarah Brown / Unsplash
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Green Deal made in Austria

È ingegnoso riconoscere i vecchi abiti come materia prima. In considerazione dell'enorme potenziale economico che si cela nei vecchi tessuti, le aziende della Stiria si sforzano di utilizzare questa risorsa.

Spinte dall'iniziativa Green Deal dell'UE, che mira a promuovere una produzione tessile più sostenibile a partire dal 2025, molte aziende vedono l'opportunità di aumentare gli ordini e di apportare cambiamenti positivi nel settore.

I rifiuti diventano una tendenza

In Austria, ogni anno finiscono nella spazzatura circa dodici chilogrammi di vecchi indumenti pro capite. Finora solo il 22% di questi rifiuti viene riciclato, mentre il resto finisce in discarica o viene incenerito. Il Green Deal dell'UE mira a garantire tessuti sostenibili e riciclabili.

Una tecnologia chiave per la realizzazione del progetto di produzione di nuovi filati da vecchi abiti proviene dall'industria della carta. Andritz AG, un rinomato produttore di impianti, ha sviluppato processi innovativi per produrre la cosiddetta "pasta di cellulosa" da vecchi tessuti sminuzzati. Questa polpa di cellulosa circolante viene poi trasformata in filati o tessuti di qualità paragonabile a quella dei prodotti nuovi. Un'altra attenzione è rivolta allo smistamento: sono in fase di sviluppo macchine che consentono di smistare il 100% dei capi e di eliminare automaticamente bottoni e cerniere.

L'alba di un futuro più verde

L'uso di nuovi filati ricavati da indumenti sminuzzati segna un passo verso un'economia più sostenibile e circolare che promette vantaggi non solo ambientali ma anche economici. Con il giusto supporto del Green Deal e la collaborazione tra industria, governo e consumatori, la Stiria potrebbe diventare un pioniere del riciclo tessile sostenibile.

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Fonte: red, steiermark.ORF.at

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